Evviva i medici [e simili]
Evviva evviva. passava l'anno 2005, il mese 9, il giorno 21, quando andai a farmi gli esami al cor, cordis.
La stanzetta in cui mi hanno riempito petto, piedi e mani di elettrodi era del tutto simile a quelle che si vedono nei film di guerra quando arrivano gli sfigatelli negli ospedali polacchi: piccola, con sto gran letto di legno con sopra la pittura bianca screpolata, un seggiolino, una scrivania ingiallita dal tempo e luce vagamente fioca. bellissimo. all'uscita mi hanno regalato una Mauser del '42.
Fattostà che il medico ha medicato, l'infermiera ha infermierato e in uno stupendo duetto mi hanno detto che non ho niente e che a dire loro devo andare a fare can(n)ottaggio.
allora tutto fiero della mia bradicardia torno a casa e festeggio fotocopiando l'elettrocardiogramma, tra l'altro sbagliando a mettere il foglio nella fotocopiatrice, così è venuto mozzo, e con la fotocopiatrice a colori, mentre invece lo volevo in bianco e nero (perchè costa meno, ovviamente). una delle due copie sbagliate ora giace in classe. l'altro sopra il mio letto, tra poche ore, ovvero quando lo tirerò fuori dalla cartella.
allora tutto ok, non ho niente. ed infatti oggi prendo in braccio beppe e il battito passa da i cronometrici 60 battiti al minuto a circa 150, provocandomi un lieve trasalire e un alzata di dito medio al simpatico medico.
Le calculs de la grand-mère d'Ada (lecca'l cul de la gran merdada)
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parte due: manie di persecuzioni (passate)
Ah, ieri sera mentre mia mamma guardava il canale Alice del satellite mi è venuto in mente un fatto passato che non vuol dire niente che però scrivo perchè mi sono ripromesso di scrivere sennò mi rompo i coglioni da solo finchè lo scrivo. fuck.
accadde un po' di tempo fa che andammo a casa del buon Cris. e in pratica non mi ricordo bene perchè a un certo punto mi giro e c'è suo fratello che mi guarda. al che mi giro e spero che come per magia al prossimo turnicamento di collo lo sguardo si sia dissolto nel nullo. ma come a realizzazione di quegli incubi che dopo averli fatti hai paura di vederli anche ad occhi aperti (che probabilmente è una frase senza senso logico).TADAHH mi giro e zzzecc è ancora li che mi guarda. al che io sentendomi sti occhi addosso inizio com'è mio solito A) a cammuffarmi per quanto possibile senza essere sgamato da NESSUNO B) ultimo ma non meno importante, a contorcermi come un vermone (dejavù). ragion per cui ho temuto il fratello di cris terribilmente e i gà igà i gai e basta. ahhh l'ho scritto adesso sono in pace come me stesso. basta
La stanzetta in cui mi hanno riempito petto, piedi e mani di elettrodi era del tutto simile a quelle che si vedono nei film di guerra quando arrivano gli sfigatelli negli ospedali polacchi: piccola, con sto gran letto di legno con sopra la pittura bianca screpolata, un seggiolino, una scrivania ingiallita dal tempo e luce vagamente fioca. bellissimo. all'uscita mi hanno regalato una Mauser del '42.
Fattostà che il medico ha medicato, l'infermiera ha infermierato e in uno stupendo duetto mi hanno detto che non ho niente e che a dire loro devo andare a fare can(n)ottaggio.
allora tutto fiero della mia bradicardia torno a casa e festeggio fotocopiando l'elettrocardiogramma, tra l'altro sbagliando a mettere il foglio nella fotocopiatrice, così è venuto mozzo, e con la fotocopiatrice a colori, mentre invece lo volevo in bianco e nero (perchè costa meno, ovviamente). una delle due copie sbagliate ora giace in classe. l'altro sopra il mio letto, tra poche ore, ovvero quando lo tirerò fuori dalla cartella.
allora tutto ok, non ho niente. ed infatti oggi prendo in braccio beppe e il battito passa da i cronometrici 60 battiti al minuto a circa 150, provocandomi un lieve trasalire e un alzata di dito medio al simpatico medico.
Le calculs de la grand-mère d'Ada (lecca'l cul de la gran merdada)
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parte due: manie di persecuzioni (passate)
Ah, ieri sera mentre mia mamma guardava il canale Alice del satellite mi è venuto in mente un fatto passato che non vuol dire niente che però scrivo perchè mi sono ripromesso di scrivere sennò mi rompo i coglioni da solo finchè lo scrivo. fuck.
accadde un po' di tempo fa che andammo a casa del buon Cris. e in pratica non mi ricordo bene perchè a un certo punto mi giro e c'è suo fratello che mi guarda. al che mi giro e spero che come per magia al prossimo turnicamento di collo lo sguardo si sia dissolto nel nullo. ma come a realizzazione di quegli incubi che dopo averli fatti hai paura di vederli anche ad occhi aperti (che probabilmente è una frase senza senso logico).TADAHH mi giro e zzzecc è ancora li che mi guarda. al che io sentendomi sti occhi addosso inizio com'è mio solito A) a cammuffarmi per quanto possibile senza essere sgamato da NESSUNO B) ultimo ma non meno importante, a contorcermi come un vermone (dejavù). ragion per cui ho temuto il fratello di cris terribilmente e i gà igà i gai e basta. ahhh l'ho scritto adesso sono in pace come me stesso. basta
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